CHIPTUNE: FARE MUSICA CON VECCHIE CONSOLE – Parte 1



Ovvero, prima tappa in un viaggio a 3 episodi nel mondo della musica realizzata con vecchi chip sonori.

Oggi parliamo di un termine che molti di voi avranno probabilmente nell'orecchio: chiptune.
Se a leggere questa parola hai pensato "Ah, figo… Come nei videogiochi! Pew pew!", sappi che non sei del tutto fuori strada... Ma probabilmente hai ancora bisogno di una piccola spiegazione.

La chiptune è letteralmente l'arte dell'utilizzo di chip sonori per fare musica. Ma che sono i chip sonori?
Non sono altro che componenti elettronici, contenenti un circuito integrato progettato per produrre suoni o musica. La maggior parte dei dispositivi elettronici utilizza dei chip sonori: cellulari, computer, biglietti d'auguri che cantano canzonacce da osteria, forni a microonde, radio… e ovviamente giocattoli, come il Sapientino, il Grillo Parlante, Furby, Mamy, Yano cantastorie, action figure parlanti o come quegli strani oggetti vibranti che hai trovato l'altro ieri nel cassetto della tua defunta prozia.

Ma allora anche tutta la musica che viene prodotta su DAW come Live o Reaper viene chiamata chiptune? No (se no non saremmo qui a parlarne).
Diciamo che il termine è legato soprattutto all'utilizzo di suoni generati da dispositivi hardware preferibilmente obsoleti e pensati per funzioni differenti da quelle musicali.

Prendiamo allora in esame il Game Boy, che negli anni è diventato uno degli strumenti più utilizzati dai musicisti chiptune. Non ci puoi ficcare dentro un CD con tracce audio, e non ci puoi proprio riprodurre file audio come .wav o .mp3. E quindi?


In ogni cartuccia sono contenute delle istruzioni per il chip sonoro della console e, durante ogni partita, questi comandi arrivano al chip stesso, che si mette il frac e ti suona queste istruzioni come fossero una partitura eseguita "in tempo reale" dalla macchina.
Questo discorso vale un po' per tutte le console antecedenti alla Playstation. Sulla Play invece avevi un CD, con delle tracce musicali presenti già in digitale come colonna sonora del gioco.

Il chip sonoro del Game Boy ha 4 canali:
• Su due canali è possibile generare delle onde quadre
• Sul terzo abbiamo un generatore di onde programmabile, in grado di riprodurre anche piccoli sample
• Infine abbiamo un canale dedicato alla produzione di rumore, comodo per produrre suoni percussivi

Ecco quindi che diventa chiaro come i software dedicati alla produzione musicale su Game Boy, non siano altro che istruzioni per il chip sonoro in tempo reale.

Ed ecco che diventa anche chiaro il motivo della scelta, da parte degli artisti chiptune, di utilizzare in maniera preferenziale proprio le vecchie console, macchine facilmente reperibili in soffitta e già pensate per far sì che qualcuno possa realizzarci musica (il compositore di musiche per videogiochi dell'epoca in cui la macchina di turno era in auge).

Se questo articolo vi ha incuriosito, forse è il caso che vi facciate un giro sul gruppo Facebook di Micromusic Italy, il canale italiano dedicato alla Micromusic (di cui la chiptune è solo una branca, insieme a toy music, circuit bending e altro… Ma di questo parleremo in futuro!).

https://www.facebook.com/groups/210117205671296 

Ma quali sono i software più usati per questo approccio alla produzione?
Quali gli artisti di riferimento?
Quali i VST e i nuovi strumenti musicali, nati per emulare questo tipo di sound?

Beh, di queste domande parleremo nei prossimi due numeri di Spaghetti Digital.

Se invece già avete sperimentato e giocato con la chiptune (o con la micromusic in generale) vi segnalo che ogni anno a Natale esce la Nekopolpo Compilation, una compilation alla quale sono invitati a partecipare tutti i micromusici italiani.

Per gli interessati, basta un messaggio al sottoscritto:

https://www.instagram.com/cowboy.bitpop_spontoni.andrea/

Vi lascio con una cover della colonna sonora di Pirati dei Caraibi suonata con 2 calcolatrici, perché sì: