Schiavi della nostalgia #01 - Il Dungeon Synth
un articolo di Andrea Spontoni
Non so quale sia l’età media dei lettori di questa newsletter. Io ho 30 anni, classe 1992: un perfetto millenial. E la mia generazione ha un chiaro fil rouge che la accompagna quando si tratta di ascolti musicali: l’effetto nostalgia.
Il che è perfettamente in linea con i tempi che stiamo vivendo: siamo nati e cresciuti in un periodo tutto sommato di benessere (gli anni ‘90), per poi vedere le cose andare lentamente a scatafascio: l’11 settembre, la crisi del 2008, la crisi del 2012, il Covid, la guerra… E una bella minaccia da inferno nucleare come ciliegina sulla torta non ce la vogliamo mettere?
Il discorso ovviamente non è legato solo alla mia generazione nello specifico, ma investe un po’ tutte le fasce d’età… Ma taglio qui il discorso, e passiamo alla musica.
Eccovi alcuni generi musicali che costruiscono la propria estetica attingendo a piene mani da vibes musicali del passato. (No, non parleremo di Faccetta Nera. Quella è una nostalgia un po’ diversa…)
Eccovi invece dieci ascolti per capire….
IL DUNGEON SYNTH
Un genere musicale che riprende ed enfatizza i cliché musicali dei dungeon dei videogiochi fantasy degli anni ‘80 e ‘90.
Il genere è nato negli anni ‘90, come figlio del black ambient (Il filone più atmosferico del black metal), ma già da qualche anno sta vivendo un forte revival, che ha portato alla nascita di community e forum dedicati al genere.
Non servono grandi strumentazioni per iniziare a fare Dungeon Synth. Se avete una di quelle tastiere molto cheap che magari i genitori compravano ai figli per provare a far loro imparare il pianoforte, siete a cavallo.
La parola chiave è “atmosfera”: per fare Dungeon Synth dovete puntare alla costruzione di atmosfere giuste, che abbiano quel feel da colonna sonora da sessione di D&D. Non pensate però che il Dungeon Synth sia un fenomeno omogeneo. Esistono una miriade di sottogeneri, sottocategorie e correnti estetiche.
Per capire davvero il Dungeon Synth prima forse dovreste immergevi a piene mani nel mondo degli appassionati di fantasy: guardarvi Tharon e la Pentola Magica, giocare a TES: Arena, e leggervi la trilogia dei Draghi Del Crepuscolo d’Autunno di Margareth Weiss e Tracy Hickman… E ovviamente il Signore degli Anelli!
1 - LORD LOVIDICUS – THE FORGES FIRE (2010)
Lord Lovidicus prende il nome d’arte da un personaggio più che secondario di Oblivion, noto titolo della saga videoludica di The Elder Scrolls.
2 - BURZUM – DAUDI BALDRS (1997)
Sei in galera perché hai appena ammazzato il tuo chitarrista, e ti lasciano suonare utilizzando solo strumenti a tastiera… Dungeon Synth in tutti i sensi!
3 - LUNAR WOMB – THE SLEEPING GREEN (1991)
Trollhorn (aka Henri Sorvali ) è un nome noto ai fan del folk metal, soprattutto se ascoltano band come Finntroll e Moonsorrow. Meno noto è lo pseudonimo Lunar Womb, con il quale Sorvali ha pubblicato questa piccola perla negli anni ‘90.
4 - JIM KIRKWOOD – KING OF THE GOLDEN HALL (1990 / 2009)
Jim Kirkwood è forse uno degli artisti più prolifici del genere. Pubblica musica elettronica a tema fantasy/gotico da diversi anni e King Of The Golden Hall è particolarmente interessante per una caratteristica: proprio come per molti dei capolavori della musica classica, di quest’album esistono più versioni. La prima è del 1990, la seconda del 2009.
L’ascolto è interessante, per capire come l’estetica DS possa essersi evoluta nelle mani di un artista rimasto a lungo nella scena.
5 - ANCIENT BOREAL FOREST – A TIME WHEN THE MOON WAS YOUNG (2016)
Questo progetto DS canadese è ci porta verso quel filone chiamato Winter Synth: musica che suona fredda, dalle atmosfere a tratti invernali.
Personalmente, loro non mancano mai nella mia playlist di quando vado a fare sci di fondo.
6 - MORTIIS – SPIRIT OF REBELLION (2020)
Altro figlio della scena black metal norvegese degli anni ‘90, Mortiis è considerato uno degli artisti più influenti per la scena DS.
Non solo: è anche uno dei musicisti da più anni nel genere. Penso sia interessante ascoltare come un artista considerato tra i più influenti approcci oggi la composizione Dungeon Synth….
7 - DIPLODOCUS – SLOW AND HEAVY (2019)
Dino Synth. Sì, è come sembra: Dungeon Synth che parla di dinosauri. Epico, forte, possente. Probabilmente influenzato dalla rappresentazione del disneyano Fantasia della Sagra della primavera di Igor Stravinsky. Di sicuro, è uno dei due album di cui si è più parlato nel 2019 tra i forum DS…
8 - GRANDMA’S COTTAGE – GRANDMA’S COTTAGE (2019)
2019, esce Grandma’s Cottage. Un album DS che rievoca un mondo molto... “rilassato”. Nulla di strano, in realtà. Ma è l’estetica con cui l’album si è posto che ha scosso le community DS.
Da Grandma’s Cottage ha preso il via tutto il filone del Comfy Synth, un derivato del Dungeon Synth che rimette in discussione le premesse stesse del genere.
Basta con mostri e tesori nascosti nei dungeon, basta con il gelo di foreste ataviche o con le antiche rovine infestate da non-morti… Meglio rilassarsi con latte e biscotti nel cottage della nonna.
Ma del Comfy Synth parleremo meglio in una delle prossime puntate.
9 - KOBOLD – THE CAVE OF THE LOST TALISMAN (2017)
Parlare di quest’album è un po’ una scusa per parlare di Heimat Der Katastrophe, collettivo milanese d’ispirazione punk che ha rilasciato diversi album DS.
Non solo i loro lavori sono molto apprezzati nella scena DS, ma Cave Of The Lost Talisman è uno di quegli album che meglio rappresenta il filone chiptune del Dungeon Synth.
Dai, stiamo parlando di un genere musicale nato in seno ai videogiochi… Davvero pensavate che avremmo chiuso la scaletta senza una deriva verso le sonorità a 8 o a 16 bit?
10 – FIEF – II (2016)
Essendo l’album più ascoltato sul canale The Dungeon Synth Archives, direi che si tratta di un ottimo esempio di Dungeon Synth vicino alla musica celtica..