Una tragica notizia ieri ha sconvolto il mondo della musica elettronica: la morte a 71 anni di Ryuichi Sakamoto, compositore di punta della musica elettronica giapponese.

Il nome di Sakamoto è uno di quelli (più o meno) noti anche al grande pubblico, con una produzione che spazia tra pop, elettronica sperimentale, colonne sonore e sonorizzazione di installazioni multimediali.

In omaggio a questo mostro sacro dell’elettronica, eccovi un elenco di ascolti selezionati utili a capirne la carriera musicale e l’evoluzione artistica.

L'elenco, come al solito, non vuole essere né oggettivo né esaustivo.

 

1 - RYUICHI SAKAMOTO - THOUSAND KNIVES (1978)

Album di debutto del Sakamoto solista. L'album si apre con Thousand Knives, un poema di Mao Zedong letto utilizzando un vocoder, per passare presto a un mondo synth-pop dalle sonorità decisamente nipponiche.

L’ascolto di quest'album ci porta in un linguaggio in bilico tra City Pop e sperimentazione elettronica. Un sound che ancora oggi potreste trovare perfetto sia come colonna sonora di una avventura di Lupin the 3rd, che per la sonorizzazione di un’installazione in una mostra d’arte contemporanea.

 

2 - YELLOW MAGIC ORCHESTRA – SOLID STATE SURVIVOR (1979)

Gli Yellow Magic Orchestra sono una band fondata negli anni '70 da tre compositori ben noti nel mondo della musica elettronica giapponese: Ryuichi Sakamoto, Haruomi Hosono e Yukihiro Takahashi.

 Debuttano nel 1978 con un album omonimo, ottenendo da subito un buon riscontro da parte del pubblico e della critica. Negli anni hanno esplorato diversi stili e influenze musicali, ma quello che voglio consigliarvi in questa sede è l’album che li ha resi celebri al pubblico mainstream giapponese: è con il loro secondo album, Solid State Survivor (1979), che vincono nel 1980 il Best Album Award ai Japan Records Award.

Siamo ancora in un mondo fluttuante tra City Pop e sperimentalismo elettronico, anche se probabilmente il sound è più Pop di quanto non lo sia quello del Sakamoto solista.

 

3 - RYUICHI SAKAMOTO & IGGY POP – RISKY (1987)

Una collaborazione tra quelli che il tempo ha poi coronato come due mostri sacri della musica: Risky.

La voce da rocker di Iggy sul suadente synth pop di Sakamoto. Mica male, no?

Il videoclip, scritto e diretto da Melert Avis, ha vinto il primo Breakthrough Video Award di MTV.

 

4 - RYUICHI SAKAMOTO – DISCORD

Un album di musica orchestrale. La parte più interessante dell'album è probabilmente il finale, nel quale la musica è accompagnata da interviste ad anonimi sul tema della salvezza.

  

5 - ALVA NOTO & RYUICHI SAKAMOTO – VRIOON (2002)

La prima di una lunga serie di collaborazioni tra Alva Noto e Ryuichi Sakamoto: un album a base di cluster di pianoforte manipolati e accompagnati da glitch elettronici.

 

6 - RYUICHI SAKAMOTO – SUONERIE PER IL NOKIA 8800 (2005)

In occasione dell’uscita dell’allora nuovo Nokia 8800, a Sakamoto fu commissionata la composizione delle suonerie e dei contenuti audio utili legati alla sonorizzare e all’uscita sul mercato del prodotto.

Compreso un apposito arrangiamento pianistico del “Nokia Tune”, l’estratto dal Gran Vals di Francisco Tárrega che l'azienda ha negli anni utilizzato come suono d’accensione per i propri dispositivi:


E, per dovere di cronaca, Sakamoto ha partecipato in maniera attiva anche nella campagna di promozione del cellulare, prestandosi per alcuni spot: 

 

7 - SHIRO TAKATANI – ST/LL (COLONNA SONORA DI RYUICHI SAKAMOTO, 2015)

Shiro Takatani è un artista visivo giapponese, fondatore del collettivo Dumb Type. Negli anni le collaborazioni tra Takatani e Sakamoto sono state diverse.

ST/LL è un esempio di questa collaborazione:

 

BONUS - CONSIGLI CINEMATOGRAFICI:

Il lavoro di Sakamoto lo ha portato a una interessante collaborazione con Bernardo Bertolucci, per i film L’ultimo Imperatore (1987), Tè nel Deserto (1990), e Piccolo Buddah (1993).

Da segnalarsi inoltre la sua firma nella colonna sonora di The Revenant (2015) di Alejandro González Iñárritu, in collaborazione con Bryce Dessner e Alva Noto.